PARITY RATE - APPROVAZIONE EMENDAMENTO

La Camera dei Deputati, nella seduta del 6 ottobre, ha approvato a larghissima maggioranza (434 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti) un emendamento al disegno di legge per il mercato e la concorrenza, con il quale si vietano le clausole che impediscono agli alberghi di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali di prenotazione.


La Camera dei Deputati, nella seduta del 6 ottobre, ha approvato a larghissima maggioranza (434 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti) un emendamento al disegno di legge per il mercato e la concorrenza, con il quale si vietano le clausole che impediscono agli alberghi di pubblicare sul proprio sito internet un prezzo più basso di quello pubblicato sui portali di prenotazione.

“Si tratta di una decisione che dà ragione al mercato e al buon senso e stabilisce un nuovo e più corretto equilibrio nel rapporto tra le imprese ricettive e le multinazionali dell’intermediazione, completando il percorso che l'Antitrust aveva iniziato e timidamente lasciato a metà” dichiara Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.

Il presidente di Federalberghi “ringrazia il Ministro del Turismo, i relatori, i deputati che hanno presentato le proposte emendative e tutti i parlamentari che hanno contribuito all’approvazione della norma, che concorre alla costruzione di un mercato più libero ed efficiente”.

“I primi a beneficiare di questa importante novità - evidenzia Bocca - saranno i consumatori. Non tutti lo sanno, ma quando un portale promette il miglior prezzo, in realtà sta dicendo che ha proibito all’albergo di offrire un prezzo più conveniente sul proprio sito internet.”

Inoltre, secondo Bocca, “quando la legge entrerà in vigore, dopo la definitiva approvazione in Senato, tutti gli attori saranno spronati a nuovi investimenti e ad una gestione più efficiente. Gli alberghi che vorranno potenziare le vendite dirette dovranno aumentare gli investimenti in tecnologia e nella formazione degli addetti. A loro volta, i portali, non potendo più contare sulla rendita di posizione offerta dalle clausole di parity, dovranno investire sulla qualità del servizio e sulla riduzione delle commissioni.”

“A ciò si aggiunga che la norma approvata ieri colma un consistente divario con la Francia, nostro principale concorrente, che ha abolito la parity rate con la legge Macron, entrata in vigore il 6 agosto scorso. Il medesimo principio è applicato anche in Germania, in seguito ad una decisione del Bundeskartellamt del 20 dicembre 2013. I tre paesi, con oltre 200mila hotel e più di 6 milioni di posti letto, possiedono più del 40% della capacità ricettiva dell’Unione Europea.”

Bocca ricorda infine che, “in attesa dell’entrata in vigore della nuova legge, i consumatori possono già oggi contattare direttamente l’albergo, telefonicamente o mediante posta elettronica, per verificare la disponibilità di prezzi o condizioni migliorative rispetto a quelli pubblicati online”.



 parity rate - approvazione emendamento.docx

Pubblicato il 07/10/2015






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